Terzo di una serie di dialoghi tra Gianluca Bocchi e Gianandrea Giacoma. Riprendiamo dalla moderna rivoluzione scientifica avvicinandoci al ‘900, affrontiamo la sfida di mantenere l’attitudine (simil socratica) nella scienza di “sapere non sapere”. Nel ‘900 alcuni filoni della scienza mostrano come sia importante rimanere aperti all’imprevisto e all’incertezza, come opportunità di innovazione. Un difficile equilibrio sull’orlo del caos tra anarchia e rigidità. Ci chiediamo il ruolo di Popper su questo frangente. Chiudiamo con una riflessione sulla dinamicità “omeoretica” dei presupposti del conoscere e la necessità di incarnarli.